Il panorama nazionale delle esperienze di didattica della storia si presenta estremamente variegato e ricco di esperienze di qualità, stimolanti ed appassionanti. Queste esperienze hanno modificato sia il modo degli insegnanti di porsi nei confronti dell’insegnamento della storia e dell’uso delle fonti, che delle istituzioni culturali e, soprattutto degli archivi, nei confronti di un pubblico non specializzato. E’ ormai certa la consapevolezza comune ad archivisti ed insegnanti dell’indubbia utilità di queste esperienze per l’insegnamento della storia e della necessità di guidare un approccio alle fonti che, nulla perdendo della “scientificità” dello studio professionale, sia praticabile da parte di un pubblico giovane e giovanissimo non ancora formato alla ricerca. Il documento, in quanto bene culturale, prima che di didattica della storia, è strumento di formazione civica. La sua conoscenza, quindi, si impone in via primaria nella scuola dell’obbligo, per garantire a tutti quell’esperienza che non deve restare privilegio esclusivo di chi può portare i propri studi a livello superiore od universitario. Questo che viene presentato di seguito da Maria Venturi è un piccolo esempio di costruzione di memoria storica, un impulso ad indagare la storia sociale nello specifico locale contribuendo alla crescita di esperienze con impianti interdisciplinari assai interessanti, avendo come prospettiva, come direbbe Bloch, quella di “far venir fame, fame di apprendere e soprattutto di cercare”.
Sta per prendere l’avvio un’esperienza didattica maturata dalla collaborazione tra l’Assessorato alla Formazione del Comune di Fiesole, l’associazione Amici dell’Archivio Comunale di Fiesole e la scuola media di Compiobbi, frazione di Fiesole.
Si tratta della prima esperienza per ciascuno dei partecipanti (la classe di terza media, sezione F, dell’Istituto Comprensivo Fiesole a Compiobbi, composta di 18 alunni; l’insegnante di lettere, Daniele Galanti; l’esperto geografo dell’Istituto Geografico Militare, Roberto Giannoni; l’associazione culturale Maga Magò, nella persona di Daniele Caini; l’archivista, Maria Venturi, che partecipa a questa esperienza come membro degli Amici dell’Archivio Comunale di Fiesole), di una specie di scommessa sulla possibilità di avvicinare i ragazzi a temi storici importanti, in tempi in cui prevale la tendenza a sottovalutare l’importanza della memoria per vivere in un costante presente, e sulla possibilità d’introdurre degli adolescenti a metodi di lavoro propri della ricerca storica, lontani nella loro gradualità e complessità dall’immediatezza di risultati propria dei meccanismi culturali ed educativi attuali.
E perché di scommessa si tratta, ci è parso interessante “fissare” le linee guida del progetto prima del suo inizio, così come le abbiamo sviluppate negli incontri preliminari, e successivamente, a esperienza conclusa, elaborare un consuntivo che evidenzi cosa di quelle idee si è realizzato, cosa si è sviluppato, cosa non ha meritato di essere svolto. Insomma, come la teoria degli adulti ha retto all’incontro concreto con le idee, la personalità, le preferenze dei ragazzi.
Le finalità che si propone il progetto sono in primo luogo l’educazione all’impegno e alla democrazia, educazione non può che basarsi sulla conoscenza critica della nostra storia. E la storia non è solo quella che si legge nei libri, ma anche quella della quotidianità, fatta di luoghi, di persone appartenenti al territorio in cui viviamo e di piccoli eventi della vita di ogni giorno. A questo scopo è stato scelto il tema della resistenza, così come è stata vissuta negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale nel territorio del Comune di Fiesole. Il percorso prenderà in esame la lettura e analisi di due memorie strettamente radicate nel territorio fiesolano: Diario di Monsignor Rodolfo Berti e P. MANI, Tempo di guerra, Firenze 2001. Il primo è il diario tenuto dal proposto della parrocchia di San Romolo, cattedrale di Fiesole, durante il mese dell’agosto 1944 in cui Fiesole si trovò in prima linea, essendosi i tedeschi arroccati sull’altura per contrastare l’avanzata alleata su Firenze; il secondo è la storia romanzata del tempo di guerra nella zona di Ontignano (frazione di Fiesole), ma con personaggi autentici ed episodi realmente accaduti.
L’analisi dei testi sarà volta a ricostruire quella che si potrebbe chiamare “geografia della memoria”. Gli alunni saranno divisi in quattro gruppi. I primi due (quattro alunni per ciascuno), chiamati gli “storici”, avranno il compito di leggere le fonti ed enucleare da esse gli episodi riferiti, con i relativi luoghi e date, e con i protagonisti (nome cognome, età, sesso), elaborando dai dati due tabelle. Il terzo gruppo (quattro alunni) saranno i “geografi”. A loro gli “storici” affideranno il compito di indicare sulle carte fornite al gruppo (a scala diversa: Italia Centrale, il Comune di Fiesole nel contesto dei Comuni limitrofi; il territorio del comune a scala 1:25000; il territorio del comune con l’indicazione dei nomi delle strade) i luoghi precisi riferiti dalle due fonti. A tale scopo i “geografi” elaboreranno una tabella con il nome del luogo, le coordinate geografiche, e il riferimento alle due tabelle degli episodi compilate dagli “storici”.
Il quarto gruppo (sei alunni), gli “investigatori”, dovranno rispondere ai quesiti posti dai compagni: “dove si trovava il rifugio allestito nella cantina della casa del Tal dei Tali?”, “si possono sapere i nomi delle sette persone fucilate il 6 agosto vicino a Fiesole?”, cos’è il “Giogo” verso cui vennero deportati 250 fiesolani e perché si parla di “lavori di fortificazione?” E così via. Il gruppo avrà a disposizione un pc per le ricerche in rete, ma anche una serie di testi di storia locale, dei quali solo alcuni contengono notizie e fotografie relative ai fatti e ai personaggi riferiti dalle due fonti analizzate.
Si prevede di svolgere questo percorso in due intere mattine e due pomeriggi (due ore) nell’arco di due settimane, ponendo anche come obiettivo aggiunto quello di far cogliere ai ragazzi le diversità tra le due fonti che pure descrivono la stessa particolare esperienza, lasciar nascere curiosità e voglia di approfondire aspetti ed episodi, di conoscere i protagonisti, di individuare e visitare i luoghi della memoria. A questa fase di analisi e ricostruzione seguiranno altre iniziative che saranno, però, precisate in corso d’opera, a seconda delle richieste e delle preferenze emerse tra gli alunni. Al momento si prevedono: una visita all’Archivio Comunale di Fiesole per contestualizzare sui documenti quanto appreso dalle fonti, ma anche interviste a protagonisti, escursioni ai luoghi della resistenza, espressioni teatrali. Come nel caso delle iniziative suddette, vogliamo lasciare campo libero all’esperienza di queste due settimane, anche se abbiamo in mente una serie di possibili esiti. Potrà essere l’elaborazione grafica e su carte geografiche dei dati raccolti o l’elaborazione multimediale dei medesimi; la drammatizzazione teatrale di episodi storici che abbiano colpito maggiormente l’attenzione oppure la realizzazione di visite guidate – dai ragazzi – sui luoghi della resistenza fiesolana o la ricerca dei testimoni sopravvissuti e la raccolta, filmata, delle loro esperienze.
In realtà, quello a cui miriamo è riuscire a mettere in contatto degli adolescenti con la realtà concreta di un tempo per loro lontano, ma che richiama a responsabilità e valori di oggi e di sempre; riuscire, inoltre, a svolgere un lavoro tecnicamente corretto, per quanto rapido, che suggerisca ai ragazzi come si può indagare sui fatti e che la realtà non deve mai essere assunta come un’entità incontrovertibile, ma piuttosto esaminata da diversi punti di vista.