L’Archivio storico della Presidenza della Repubblica conserva un ricco archivio fotografico, difficilmente quantificabile come numero di fotografie conservate, ma dell’ordine di oltre un milione di esemplari tra positivi, negativi e diapositive. Gran parte del materiale concerne il periodo repubblicano, ma c’è anche un piccolo nucleo di fotografie e altro materiale iconografico del periodo regio, rimasto al Quirinale insieme alla parte dell’archivio del Ministero della Real Casa che non fu versata all’Archivio centrale dello Stato.
E’ durante il settennato Gronchi, in relazione all’esigenza di documentare il più largamente possibile l’attività del Capo dello Stato con immagini relative alle cerimonie a agli incontri pubblici, sia ufficiali che privati, che si crea un vero e proprio laboratorio fotografico, da cui viene fornito materiale destinato a soddisfare le numerose richieste di giornali e riviste in Italia e all’estero, di ospiti del Presidente della Repubblica e degli Uffici del Segretariato. Naturalmente per manifestazioni di rilevante importanza si continua a convocare anche i fotografi delle principali agenzie fotografiche.
L’archivio conserva un numero limitato di fotografie di De Nicola e Einaudi, mentre ha un corposo nucleo di immagini dei Presidenti successivi. Le fotografie di Luigi Einaudi riguardanti il periodo della sua Presidenza, conservate presso la Fondazione Einaudi di Torino, sono state tutte riprodotte, nell’ambito di una politica dell’Archivio storico che cerca di recuperare in copia la documentazione riguardante i Presidenti della Repubblica conservata presso altre istituzioni. Sono state duplicate anche le fotografie di Gronchi, conservate presso l’Archivio centrale dello Stato, e sono invece in corso di riproduzione quelle di Saragat e Pertini presso l’Associazione Nazionale Sandro Pertini di Firenze, e quelle di Leone presso l’Archivio storico del Senato.
Sulla base di questo consistente materiale si è potuta realizzare la Mostra “Il Quirinale. Dall’Unità d’Italia ai nostri giorni”, allestita al Palazzo del Quirinale dal 30 novembre 2011 al 1° aprile 2012. La parte dedicata agli anni della Repubblica ha visto esposta, nelle sale del Piano Nobile del Palazzo presidenziale, una carrellata, essenzialmente fotografica, sugli undici Presidenti succedutisi al Quirinale. La scelta delle foto si è basata sull’incrocio di immagini molto note, e per questo fortemente evocative, e foto meno consuete individuate fra le molte conservate presso l’Archivio storico o recuperate in altre Istituzioni.
Riservando un uguale spazio a ciascun Presidente, si sono ripercorsi gli eventi più indicativi dei loro settennati, in una retrospettiva di fatti e accadimenti degli ultimi sessant’anni della vita italiana. La Mostra si è articolata in una serie di pannelli, tre per ogni Presidente, contenenti fotografie e riproduzioni di documenti e di pagine di giornali. Uno dei pannelli è stato dedicato alle funzioni costituzionali del Presidente, con l’esposizione di documenti particolarmente significativi, come messaggi inviati alle Camere, decreti di nomina di senatori a vita, giuramenti di Governi ecc. Accanto ai pannelli di ogni Presidente è stato collocato un monitor, dove scorrono altre foto e filmati e una teca contenente oggetti e documenti originali particolarmente rappresentativi.
La Sezione repubblicana della Mostra prende avvio dal pannello che si riferisce alla nascita della Repubblica, incentrato sul referendum del 2 giugno 1946: sono visibili la riproduzione della scheda elettorale, alcuni votanti alle urne, il Ministro dell’interno Romita che legge i risultati, il Re Umberto II che lascia il Quirinale.
Il primo Presidente è Enrico De Nicola, eletto Capo provvisorio dello Stato dall’Assemblea Costituente il 28 giugno 1946 e divenuto Presidente della Repubblica il 1° gennaio 1948. I due anni del suo mandato sono fondamentali per porre le regole e per creare le strutture portanti della nostra democrazia. Grande giurista, uomo scrupoloso e prudente, dà origine a uno stile e a un’interpretazione della funzione presidenziale in senso “notarile”, discreta, non interventista, ma attenta alle questioni formali e di garanzia.
La fotografia principale è quella che lo ritrae nell’atto solenne di firmare la Costituzione, il 27 dicembre 1947. Storica è l’immagine di De Nicola che saluta De Gasperi in partenza per gli Stati Uniti il 3 gennaio 1947, stringendogli la mano sulla scaletta dell’aereo. Solenni le immagini della celebrazione del primo anniversario della Repubblica il 2 giugno quando, sulla FIAT 2800 Torpedo e con una scorta di carabinieri a cavallo, De Nicola si reca a Montecitorio. Il Corpo dei Corazzieri era stato sciolto da Umberto II al momento della partenza per l’esilio e sarà ripristinato da Einaudi.
Egli non si insedia sul Colle ma resta a Palazzo Giustiniani, anche se dal 1° gennaio 1948 il Quirinale è designato dal Consiglio dei Ministri come futura sede dei Presidenti: con questa scelta vuole rilevare il carattere temporaneo della sua funzione. E così abbiamo la riproduzione di una pagina di “Momento Sera” del 4 maggio 1948, in cui si descrivono i lavori che fervono al Quirinale per preparare la residenza del nuovo Presidente.
De Nicola crea alcuni “precedenti” protocollari come la visita ufficiale al Pontefice in Vaticano, che poi sarà effettuata da tutti i Presidenti. E ancora, il 5 gennaio del 1948, lo vediamo all’inaugurazione dell’anno giudiziario al Palazzo di Giustizia di Roma. Infine interessante è l’esposizione in Mostra della lettera di ringraziamento autografa dell’allora principessa Elisabetta d’Inghilterra per il regalo di nozze inviatole da De Nicola nel novembre 1947.
Il primo Capo di Stato eletto dal Parlamento repubblicano è Luigi Einaudi, il “Presidente professore”, economista insigne, bibliofilo raffinatissimo, già presidente della Banca d’Italia dal 5 gennaio del 1945. Eletto l’11 maggio del 1948, è il primo che deve interpretare e esercitare prerogative e competenze stabilite dalla Carta Costituzionale, ma ancora non sperimentate. E’ un Presidente discreto e competente, attento a non sconfinare mai dal suo ruolo istituzionale. Affronta con rigore la prima grave crisi politica italiana, a seguito del fallimento della cosiddetta “legge truffa” e il ritiro dalla scena politica di De Gasperi. Tra le foto, proprio il conferimento dell’incarico di formare il nuovo governo dato a Giuseppe Pella il 13 agosto del 1953 a Caprarola (residenza estiva della coppia presidenziale) e il giuramento al Quirinale il 17 agosto.
Nelle foto che scorrono nel monitor è ricordato il ritorno di Trieste all’Italia nel 1954, con la visita che Einaudi compie nella città significativamente il 4 novembre di quell’anno.
Einaudi non compie viaggi all’estero, preferendo tenere un basso profilo in politica estera dopo la guerra e le dure condizioni imposte all’Italia dai Trattati di pace, se si eccettua la visita ufficiale a Papa Pio XII, all’inizio del suo mandato, di cui troviamo esposta la foto. Riceve invece vari Capi di Stato, per primo lo Scià di Persia Reza Pahlavi il 18 agosto del 1948.
Un’immagine storicamente significativa è quella dell’incontro al Quirinale del Presidente con Alcide Cervi, padre dei sette fratelli trucidati dai nazisti.
L’impostazione della Mostra, che accosta foto di eventi ufficiali a quelle di occasioni informali o comunque meno solenni, ci offre una bella immagine del Presidente rilassato e compiaciuto mentre incontra al Quirinale Gino Bartali, fresco vincitore del Tour de France, che con la sua impresa sportiva compatta nell’orgoglio nazionale, nel luglio 1948, gli italiani turbati dall’attentato a Togliatti avvenuto pochi giorni prima.
In un’Italia povera e devastata dalla guerra, rilevante è l’attività di assistenza e beneficenza svolta dal Quirinale, cui sono destinati i due terzi della dotazione presidenziale: Einaudi, insieme alla consorte donna Ida – oltre alla distribuzione di farmaci antitubercolari che in quegli anni sono reperibili solo a borsa nera – effettua visite nelle borgate, invia pacchi dono ai bambini poveri, organizza pranzi a fine anno per indigenti. Commovente è la foto del pranzo offerto ai bambini poveri nel Palazzo del Quirinale, con il Presidente nell’atto di imboccare uno dei piccoli.
L’inizio della ripresa economica è testimoniato dalle visite del Presidente alla Fiera di Milano e al Salone dell’automobile di Torino, dall’inaugurazione della Metropolitana di Roma e dalla presentazione al Quirinale il 7 marzo 1955 della FIAT Seicento, la piccola vettura che ha segnato un’epoca.
Tra i documenti esposti segnaliamo il decreto presidenziale di nomina a senatore a vita di Carlo Alberto Salustri, il poeta Trilussa. Nella teca è invece visibile il telegramma originale con cui Arturo Toscanini rifiuta, con motivazioni di alto valore morale, la nomina alla stessa carica.
Primo Presidente democristiano e primo cattolico a salire sul Colle, Giovanni Gronchi è eletto il 29 aprile del 1955. La sua elezione segna una svolta generazionale, rompendo quel vincolo ideale con l’Italia liberale prefascista rappresentato da De Nicola prima e da Einaudi poi. La sua Presidenza è improntata a una maggiore dinamicità: è un Presidente più “politico”, che interviene attivamente sia in politica interna sia in politica estera, con iniziative che sembrano talvolta travalicare il suo ruolo istituzionale.
E’ il primo Presidente della Repubblica a compiere viaggi all’estero: in Mostra vediamo le foto dei viaggi in Francia e in Germania e un ritaglio di giornale sul suo contestatissimo viaggio in Unione Sovietica del 1960, che suscita all’epoca non poche polemiche: bella l’immagine dell’incontro con Kruscev che scorre sul monitor. Tra i Capi di Stato ricevuti in Italia, le foto esposte mostrano i pranzi offerti in onore del Presidente degli Stati Uniti Eisenhower nel 1959 e della Regina Elisabetta II nel 1961: affascinanti per la storia del costume sono gli splendidi abiti da sera indossati dalle signore. Elisabetta, già citata nella sezione dedicata a De Nicola, è l’unico Capo di Stato in carica per tutto il periodo del sessantennio repubblicano, e infatti la ritroveremo in successive sezioni della Mostra.
L’inizio del periodo del boom economico è testimoniato dalle foto dell’inaugurazione della prima calcolatrice elettronica al CNR nel 1955, della visita agli impianti in costruzione del Palazzo dello Sport all’EUR nel marzo 1959, realizzato per le Olimpiadi di Roma, e del sopralluogo del Presidente ai lavori dell’Aeroporto di Fiumicino nell’ottobre dello stesso anno.
La prima foto a colori esposta in Mostra è quella della visita di Stato in Italia dei Principi di Monaco nel novembre del 1959, con l’immagine al centro di una stupenda Grace Kelly.
Durante la presidenza Gronchi cade il primo Centenario dell’Unità d’Italia: la ricorrenza è ricordata con l’esposizione nella teca di due telegrammi di auguri inviati da Tito e da Kruscev e Breznev nel marzo 1961.
Nel pannello costituzionale Enrico De Nicola giura come primo presidente della Corte Costituzionale, prevista dalla Costituzione, ma che inizia solo adesso i suoi lavori, così come il Consiglio Superiore della Magistratura e il CNEL. De Nicola è l’unico uomo politico italiano ad avere ricoperto quattro delle cinque più alte cariche dello Stato: presidente della Camera, Presidente della Repubblica, presidente del Senato e della Corte.
Antonio Segni è eletto Presidente della Repubblica il 6 maggio 1962. Dopo due anni, nell’agosto del 1964, è colpito da grave malattia e sostituito per quattro mesi dal presidente del Senato Cesare Merzagora; dà infine le dimissioni nel dicembre dello stesso anno. Dato il suo prestigio internazionale e i numerosi incarichi politici ricoperti in precedenza è figura autorevole, capace di rassicurare gli oppositori all’alleanza con il Partito socialista. Sotto la sua Presidenza nasce infatti il primo governo di centro-sinistra, quel primo Governo Moro del 5 dicembre 1963 di cui è presente in Mostra la foto ufficiale, con il leader socialista Pietro Nenni, vice presidente del Consiglio, alla sinistra di Segni e alla destra Aldo Moro e Giuseppe Saragat, che sarà il successivo Capo dello Stato.
Il 1963 è un anno carico di tragici eventi, tra cui la scomparsa di Papa Giovanni XXIII il 3 giugno e l’assassinio del Presidente americano John Kennedy il 22 novembre. Entrambi sono venuti al Quirinale, in maggio e in luglio (da rilevare che Giovanni XXIII è il primo Pontefice in visita ufficiale al Quirinale) e le immagini ci mostrano gli illustri ospiti insieme al Presidente Segni.
Il cerimoniale dell’arrivo a Palazzo di un Capo di Stato è ben evidenziato nella foto del Presidente del Senegal Sèdar Sènghor, in visita nell’ottobre 1962. Simpatica è la riproduzione del menù, con bella decorazione floreale, della colazione offerta a Sènghor.
Spicca poi con i suoi colori vivaci, al centro del pannello, l’immagine della festosa accoglienza ricevuta da Segni durante il suo viaggio in Sicilia del maggio 1964.
Per l’impegno profuso a favore dell’Europa unita al Presidente Segni è assegnato il Premio “Carlo Magno”, che riceve ad Aquisgrana: l’evento è ricordato nella Mostra dalla prima pagina de “Il Popolo” dell’8 maggio 1964.
Il 28 dicembre 1964 è eletto Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, leader della socialdemocrazia, primo Presidente dell’Assemblea Costituente fino al gennaio del 1947, quando diede le dimissioni per attuare la scissione dal Partito socialista di Nenni e fondare il Partito socialdemocratico (allora Partito socialista dei lavoratori italiani). Durante il suo mandato la formula di centro-sinistra si rafforza e sono approvate riforme quali lo Statuto dei Lavoratori, l’introduzione del divorzio e l’istituzione delle Regioni. Siamo anche all’inizio del periodo del terrorismo, con la strage di Piazza Fontana il 12 dicembre 1969.
Con le fotografie della Mostra ripercorriamo tutti gli avvenimenti principali di quegli anni, dal primo trapianto di cuore eseguito dal cardiochirurgo Christian Barnard, ricevuto al Quirinale, all’udienza con gli astronauti dell’Apollo 11 dopo lo sbarco sulla luna; dall’alluvione di Firenze al terremoto del Belice del 1968 (con la foto dei bambini di famiglie terremotate ospitate per qualche tempo al Quirinale); dalla Nazionale italiana di calcio ai Mondiali di Messico ‘70 alla cerimonia per la consegna del Premio “David di Donatello”, con Monica Vitti e Ugo Tognazzi. Durante il settennato cade il primo centenario di Roma Capitale, testimoniato in Mostra da foto e giornali.
L’attività internazionale del Presidente è documentata da belle immagini dei viaggi in Norvegia, in America Latina e in Canada. Suggestiva la foto del taglio del nastro all’inaugurazione del Traforo del Monte Bianco nel luglio 1965, con il Presidente francese de Gaulle. Scenografiche le foto a Roma nel 1967 del Presidente del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica Podgorny, che sulla macchina presidenziale attraversa i Fori Imperiali, e l’atterraggio di sera dell’elicottero del Presidente americano Nixon sulla Piazza del Quirinale nel 1970.
Giovanni Leone è eletto Presidente della Repubblica il 24 dicembre 1971. La sua Presidenza è caratterizzata dal rispetto scrupoloso delle istituzioni e dall’indipendenza dai partiti. Coinvolto però nello scandalo Lockheed (illeciti nell’acquisto da parte dello Stato italiano di aerei dagli Usa) e attaccato da una feroce campagna di stampa, che coinvolge anche i suoi familiari, si dimette anticipatamente nel giugno 1978 con un accorato messaggio televisivo. Nella foto che lo ritrae il giorno del suo insediamento al Quirinale, il 29 dicembre, lo vediamo con il Presidente uscente Saragat e con i Presidenti del Senato Fanfani e della Camera Pertini, suo successore.
Nei pannelli dedicati a Leone sono presenti varie riproduzioni di pagine di giornali, per sottolineare alcuni dei tragici avvenimenti di quegli anni: la strage di Piazza della Loggia di Brescia, il 28 maggio 1974, o il ritrovamento del cadavere di Moro, il 9 maggio 1978. Particolarmente toccante è la riproduzione della lettera scritta da Moro a Leone dalla prigionia (conservata all’Archivio di Stato di Roma).
Nella scelta delle fotografie si è voluto anche sottolineare l’impegno culturale del Presidente con le immagini delle visite alla Biennale di Venezia e all’Università di Padova, o degli incontri al Quirinale con il Premio Nobel della Medicina Renato Dulbecco e con il pittore Giorgio De Chirico.
Per l’attività internazionale, altre foto lo mostrano all’arrivo in Arabia Saudita nel marzo del 1975 e in Unione Sovietica nel novembre dello stesso anno. E ancora quando accoglie i Reali del Belgio a Castelporziano, nel maggio del 1975, il Presidente francese Giscard d’Estaing a San Rossore nel dicembre del 1976 e il Primo Ministro israeliano Golda Meir al Quirinale, nel gennaio 1973. La Regina Margrethe II di Danimarca, con la sua imponente figura, in abito da sera color fucsia, occupa il centro della scena nella foto che la ritrae la sera del Pranzo di Stato in suo onore insieme al consorte e a Leone e donna Vittoria.
Il successore Sandro Pertini, eletto Presidente l’8 luglio 1978, con il suo alto profilo morale e il passato di eroico antifascista contribuisce al riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni, in un momento molto difficile della vita politica italiana. Definito il “Presidente dei funerali di Stato” a causa dei tragici avvenimenti di quegli “anni di piombo”, è anche il Presidente di eventi lieti. In Mostra sono testimoniati entrambi questi aspetti: la strage di Bologna dell’agosto 1980 e l’assassinio del Generale Dalla Chiesa a Palermo nel 1982, l’omaggio alla salma del sindacalista Guido Rossa e l’abbraccio con la vedova del magistrato Emilio Alessandrini, la tragedia di Vermicino e l’improvvisa morte di Berlinguer, rappresentati da fotografie e pagine di giornale; ma anche Pertini che esulta per la vittoria in Spagna nel 1982, insieme ai giocatori della Nazionale italiana, o che dialoga con una scolaresca in visita al Quirinale. La sua grande fiducia nelle giovani generazioni lo porta a ricevere infatti ogni giorno centinaia di studenti di ogni età con i quali si intrattiene, rispondendo alle loro domande.
La foto del giuramento di Spadolini davanti al Presidente Pertini testimonia la nascita del primo governo repubblicano con un presidente del Consiglio non democristiano, il 28 giugno 1981. Una pagina de “Il Messaggero” attesta invece la formazione del primo governo con un presidente socialista, Bettino Craxi, il 4 agosto 1983.
La nomina di Eduardo De Filippo a senatore a vita è documentata dal relativo decreto e soprattutto dalla bellissima foto che lo ritrae in un caloroso abbraccio con il Presidente. Pertini nomina anche la prima donna senatrice a vita, Camilla Ravera, continuando la tradizione di nominare personaggi che hanno illustrato il Paese con altissimi merito nei campi più diversi, dalla scienza all’arte alla letteratura.
Attraverso le fotografie ripercorriamo alcuni dei viaggi all’estero compiuti da Pertini, in particolare quelli in Cina e in Giappone nel 1980 e nel 1982, Paesi dove per la prima volta si reca un Presidente italiano. Oltre alle visite in Italia della Regina Elisabetta e di Indira Gandhi, una pagina di “Paese Sera” riporta una delle udienze concesse da Pertini alle “Madri de la Plaza de Mayo”, che dimostra la sua commossa partecipazione al dramma dei desaparecidos argentini.
Francesco Cossiga è il più giovane Presidente della Repubblica italiana. Eletto il 24 giugno 1985, con una larga maggioranza, grande esperto di diritto costituzionale, è stato Presidente rigoroso nell’osservanza delle forme costituzionali, vero “Presidente notaio” nei primi cinque anni del suo mandato. Nell’ultimo biennio, dopo la caduta del Muro di Berlino, il cambiamento della scena politica internazionale con la fine della guerra fredda e della contrapposizione dei due blocchi lo spinge a una polemica politica spesso provocatoria e eccessiva, con una forte esposizione mediatica, per cui è definito “il grande esternatore”, il “picconatore”. A riprova di ciò il pannello costituzionale riporta alcuni dei messaggi inviati alle Camere e le reazioni delle forze politiche.
Ampiamente rappresentata è l’attività internazionale del Presidente: la prima visita in Israele di un Capo di Stato italiano, alcune fotografie che lo ritraggono in pose informali durante i suoi lunghi viaggi in Africa e in Australia, gli incontri nel viaggio in Gran Bretagna con la Regina Elisabetta, il Primo Ministro Margaret Tatcher e Lady Diana, le visite di commiato negli Stati Uniti e nella Federazione Russa. Importanti anche gli incontri al Quirinale: per la prima volta un Presidente cinese, Li Xiannan, viene in Italia; inoltre sono ricevuti il Presidente polacco Lech Walesa, il Presidente dell’URSS Gorbaciov, Nelson Mandela pochi giorni dopo la liberazione, Madre Teresa di Calcutta, Yasser Arafat, presidente dell’OLP.
Nei pannelli, alle fotografie si alternano riproduzioni di documenti, come la lettera di ringraziamento autografa del Presidente statunitense George Bush, dopo la visita in Italia, il programma del concerto offerto in onore di Gorbaciov o ancora una vignetta tratta dal “Secolo XIX”.
Bella la foto della cerimonia in onore di Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la Medicina nel novembre 1986.
Oscar Luigi Scalfaro è eletto Presidente della Repubblica il 25 maggio 1992, due giorni dopo la strage di Capaci e la morte di Giovanni Falcone. E’ un momento tra i più difficili della storia italiana, dopo lo scandalo di Tangentopoli, i conseguenti procedimenti della magistratura e la delegittimazione della classe politica, che incrina il rapporto fra i cittadini e le istituzioni. Sette anni drammatici in cui Scalfaro, eletto proprio per il suo rigore morale e la fedeltà alla Costituzione, riesce a mantenere il suo ruolo di garante degli equilibri istituzionali, pur intervenendo attivamente sulla scena politica, giustificato dal dover difendere le istituzioni dal crollo del sistema dei partiti. Durante il suo mandato si avvicendano ben sei presidenti del Consiglio, tutti di ispirazione politica diversa (Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi, D’Alema) e tutti rappresentati in Mostra.
Tra gli interventi del Presidente in Italia, storicamente rappresentative sono le foto che ritraggono Scalfaro a Milano e a Roma alle cerimonie organizzate per il cinquantenario della Liberazione, nel 1995, e a Reggio Emilia in occasione del Bicentenario del Tricolore, nel 1997. Commovente è l’immagine dell’incontro di Scalfaro, avvenuto simbolicamente al Quirinale il 2 giugno 1996, con i membri ancora in vita dell’Assemblea Costituente, della quale egli stesso aveva fatto parte come giovane politico ai primi passi.
Particolare è la foto che ritrae una signora che beve disinvoltamente a una fontana dei Giardini del Quirinale, aperti al pubblico per la prima volta dal Presidente Scalfaro il 2 giugno 1993.
I rapporti internazionali sono rappresentati da incontri particolarmente significativi, come quelli con il Dalai Lama e Fidel Castro, dalla colazione offerta a Arafat nella Sala del Belvedere del Torrino, dal Pranzo di Stato offerto ai partecipanti al Vertice dei sette Paesi più industrializzati nella splendida cornice della Reggia di Caserta nel luglio del 1994. Nel 1998 viene in visita ufficiale al Quirinale Papa Giovanni Paolo II, ritratto a fianco del Presidente all’arrivo nel Cortile d’Onore. Scalfaro è il primo Presidente italiano a compiere una visita di Stato in India, nel febbraio 1995; in quel Paese tornerà poi nel settembre 1997, per i funerali di Madre Teresa di Calcutta: entrambi gli eventi sono visibili nelle foto del monitor. In uno dei pannelli è presente l’immagine dell’intervento al Parlamento giapponese, onore già concesso a Pertini. Sottolinea la vicinanza ai nostri soldati in missione di pace la foto del Presidente a Sarajevo due giorni prima del Natale del 1996.
Eletto il 13 maggio 1999, in prima votazione, Carlo Azeglio Ciampi è il primo Presidente della Repubblica non parlamentare. Proveniente da una lunga e prestigiosa carriera in Banca d’Italia, fino alla carica di Governatore, ricopre il ruolo di Presidente del Consiglio fra il 1993 e il 1994 e poi di Ministro del tesoro nel Governo Prodi dal 1996 al 1998. E’ quasi superfluo ricordare l’impegno europeista di Ciampi e il ruolo da lui avuto per il rispetto del Trattato di Maastricht e l’accesso dell’Italia alla moneta unica europea: in riconoscimento di questa attività riceve nel 2005 ad Aquisgrana il Premio “Carlo Magno”, quarant’anni dopo il Presidente Segni. Oltre alla foto che lo ritrae insignito di tale Premio, un’altra immagine mostra Ciampi mentre parla al Consiglio d’Europa nel 2000. L’introduzione dell’euro è ricordata nella Mostra dalla foto della cerimonia svoltasi al Quirinale nel novembre 2001 e dalla pagina del “Corriere della Sera” del 2 gennaio 2002, che titola “Ciampi saluta l’euro, simbolo dell’Europa in pace”.
Un’altra tematica a lui molto cara, la difesa e il rilancio del sentimento di italianità, è rappresentata dalle foto che lo vedono a El Alamein, in occasione del 60° anniversario dell’omonima battaglia, e a Cefalonia, per rendere omaggio ai soldati italiani che combatterono coraggiosamente nell’isola greca dopo l’8 settembre e furono poi sterminati dai tedeschi. Per manifestare la propria vicinanza a italiani occupati in altre “battaglie”, Ciampi va anche a Atene per assistere all’inaugurazione dei Giochi Olimpici del 2004. In questo caso l’immagine lo coglie in un momento informale, a tavola con le atlete azzurre.
Tra le foto rappresentative delle iniziative di Ciampi per avvicinare i cittadini al Quirinale e renderlo la “casa degli italiani” c’è quella che lo ritrae sorridente nei riaperti Giardini del Quirinale, il giorno della Festa della Repubblica, e quella suggestiva del concerto di Capodanno in Piazza del Quirinale, di cui istituisce la consuetudine.
Emozionanti nella loro tragicità sono le due foto relative ai nostri soldati morti a Nassiriya: nella prima il Presidente commosso accarezza una delle bare avvolte nel Tricolore, nella seconda si vedono le migliaia di mazzi di fiori deposti dai cittadini sulla scalinata del Vittoriano. Altra fotografia toccante è quella che lo ritrae nel quartiere romano di San Lorenzo nell’atto di scoprire il monumento in ricordo delle vittime del bombardamento del 1943, nel 60° anniversario del tragico evento. In ricordo dell’attentato terroristico alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001, due immagini ritraggono il Presidente a una Mostra che si tiene a Roma a Palazzo Giustiniani l’anno seguente e in visita a Ground Zero nel 2003.
Ciampi partecipa alla Giornata Mondiale della Gioventù a Tor Vergata a Roma, nell’ambito delle manifestazioni per il Giubileo del 2000: nella foto saluta la folla di giovani. Dopo la morte di Giovanni Paolo II compie una visita ufficiale al nuovo Papa Benedetto XVI il 3 maggio 2005.
Toccante è l’immagine dell’abbraccio con Nelson Mandela durante la visita di Stato in Sud Africa nel marzo 2002. Due coloratissime fotografie ritraggono il Presidente al suo arrivo in Brasile e, insieme alla moglie donna Franca, festosamente accolti nel loro viaggio in India.
Nel pannello costituzionale sono esposti documenti e pagine di giornali che ricordano le ferme prese di posizione del Presidente per quanto concerne la pluralità e libertà dell’informazione e la riforma dell’ordinamento giudiziario.
Giorgio Napolitano è eletto Presidente della Repubblica il 10 maggio 2006.
Le fotografie esposte nella Mostra sono state selezionate direttamente dal Presidente, nell’ambito di una rosa molto più ampia, tra le più rappresentative del suo settennato. Disposte in due pannelli – dato che è stato realizzato dall’Ufficio stampa anche un filmato con sintesi di brani televisivi – le foto sono collocate in ordine cronologico. Si inizia dal giorno dell’insediamento, rappresentato dalla pagina de “la Repubblica” del 16 maggio 2006 che titola “Il Presidente del dialogo”. Del 17 maggio è la bella fotografia che ritrae intorno a lui le donne ministro del II Governo Prodi. Nell’estate dello stesso anno, il 9 luglio a Berlino, il Presidente può provare la stessa gioia, già avuta nel 1982 da Pertini, di sollevare la Coppa del Mondo vinta dall’Italia ai Campionati mondiali di calcio in Germania.
Momenti commoventi sono rappresentati dalle immagini che vedono Napolitano in Abruzzo, nelle zone colpite dal terremoto dell’aprile 2009 e, nel luglio dello stesso anno, ai funerali solenni delle vittime dell’incidente ferroviario di Viareggio.
Il tema dei morti sul lavoro, così rilevante per il Presidente, è ricordato dalla foto che lo ritrae il 1° maggio 2009, quando rende omaggio al Monumento dedicato alle vittime sul lavoro davanti alla sede Centrale dell’INAIL a Roma, mentre sul monitor scorre l’immagine del suo incontro con i familiari dei lavoratori deceduti a Mineo e a Termini Imerese nel giugno 2008.
Due tra le fotografie esposte in Mostra sono particolarmente care al Presidente: la prima lo ritrae al Quirinale il 9 maggio 2009 con Gemma Calabresi e Licia Pinelli, in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo; la seconda lo rappresenta – ancora al Quirinale – il 19 gennaio 2010, al termine della proiezione del trailer del film Io ricordo, realizzato in occasione del 70° anniversario della nascita del giudice Paolo Borsellino.
Evento più lieto è testimoniato dall’immagine in cui Giorgio Napolitano riceve in Campidoglio la cittadinanza onoraria di Roma il 20 settembre 2010, in occasione del 140° anniversario di Roma Capitale.
Ancora sul monitor scorre la cerimonia organizzata al Quirinale per il festeggiamento dei cento anni della senatrice a vita Rita Levi Montalcini.
Il primo pannello si chiude con il giuramento del Governo Monti nel novembre 2011, avvenuto pochi giorni prima dell’apertura della Mostra.
Il secondo pannello è incentrato sull’attività internazionale del Presidente, con le foto che lo ritraggono, insieme alla moglie signora Clio, con la Regina Elisabetta all’arrivo a Buckingham Palace nel 2006, oppure mentre è accolto dall’Emiro del Qatar e dalla Sceicca al suo arrivo alla Mostra “Italian Style: dressing body and daylife”, nel novembre 2007. L’immagine del cordiale colloquio con il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, svoltosi nello Studio Ovale della Casa Bianca il 25 maggio 2010, rappresenta il personale rapporto stabilitosi fra i due Capi di Stato. Il 28 marzo 2011 il Presidente della Repubblica è invece a New York, mentre interviene all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
La Mostra ricorda anche la visita ufficiale di Papa Benedetto XVI al Quirinale nel 2008 e la visita di Napolitano al Contingente italiano in Libano nel 2009.
Significative politicamente sono le immagini degli incontri con Shimon Peres, Presidente dello Stato d’Israele, e con Mahmoud Abbas, Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, avvenuti al Palazzo del Quirinale il 2 giugno 2011, nell’ambito del pranzo di Stato offerto ai capi delegazione convenuti a Roma per i festeggiamenti del 150° anniversario dell’unità d’Italia. Il Presidente Napolitano ha voluto che questa storica ricorrenza fosse festeggiata con grande solennità e per un intero anno ha seguito e personalmente partecipato a molte cerimonie organizzate in tutta Italia.
Il 17 marzo 2011, in ricordo della prima riunione del Parlamento nazionale a Torino, si è svolta la cerimonia più solenne nell’Aula della Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio, dove il Presidente ha pronunciato uno storico discorso: una bella foto lo mostra proprio durante la sua allocuzione. Il 2 giugno successivo, a Roma, ai Fori Imperiali, riceve gli onori militari alla fine della Parata Militare per la Festa Nazionale della Repubblica.
Così ha termine la carrellata sugli inquilini del Colle. In un ambiente artisticamente spettacolare, la Galleria di Alessandro VII al Palazzo del Quirinale, si è ripercorsa la storia d’Italia attraverso una scelta di immagini ritenute particolarmente significative per rievocare memorie e sentimenti che potessero far sentire l’appartenenza e l’orgoglio dell’essere italiani.
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