L’idea del nuovo numero monografico di Officina della storia dedicato a “Media&Storia” trae origine dalle riflessioni maturate nel corso del seminario di studi intitolato “Dalla storia dei media ai media come fonti di storia”, tenutosi presso l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo il 28 novembre 2013.
Il seminario ha riunito vari studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari a cavallo tra storia contemporanea, sociologia della comunicazione, media studies e cultural studies ed ha proposto e realizzato con successo una riflessione attenta intorno allo studio della storia dei mezzi di comunicazione e soprattutto sul loro particolare ruolo come fonti storiche. Tema delicato, da tempo ampiamente dibattuto in ambito accademico, l’utilizzo delle fonti mediali prevede un approccio nuovo e diverso rispetto a tutte le altre tipologie di fonti, una capacità di analisi che sappia da un lato riconoscere le particolarità tecniche del mezzo in quanto strumento tecnologico con caratteristiche proprie e peculiari che vanno a incidere direttamente sui contenuti da esso veicolati e, dall’altro lato, che sappia poi rileggere in questa doppia prospettiva le informazioni raccolte, con la consapevolezza di trovarsi di fronte ad una registrazione e riproposizione dell’evento storico e, quindi, ad una sua rappresentazione e ri-produzione.
Al lato dei contributi raccolti attraverso un call for paper lanciato all’indomani del seminario (articoli di ricerca che costituiscono la parte centrale del presente numero monografico di Officina), i saggi proposti in questa sezione mirano pertanto a dare un quadro generale su quanto emerso dal confronto e dal dibattito maturati nel corso del seminario riguardo alla tematica del rapporto tra media e storia, offendo una breve panoramica degli interventi dei relatori che si sono succeduti nell’arco di tutta la giornata di studi, apertasi con alcune stimolanti riflessioni di Alberto Abruzzese. Dal cinema con Gino Frezza, alla radio con Roberto Maragliano, dal telefono con Davide Borrelli, alla fotografia con Giovanni Fiorentino; e poi ancora la televisione con l’intervento di Mihaela Gavrila, i videogiochi con Matteo Sanfilippo e infine la rete e i social network con le relazioni conclusive di Gino Roncaglia e Mario Pireddu. Questi sono stati i media presi in esame e intorno ai quali si è ragionato nella doppia ottica storica e mediologica, con l’obiettivo di sfruttare nel modo più ampio possibile la ricchezza e il potenziale dell’approccio interdisciplinare, strumento tra i più efficaci per consentire l’apertura di nuove prospettive di studio e di ricerca.