«Nada más puedo recordar. Ese olvido, ahora insuperabile, fue quizá involuntario; quizá las circunstancias de mi evasión
fueron tan ingratas que, en algún día no menos olvidado también, he jurado olvidarlas.»(J. L. Borges, El inmortal)
Nel 2006 la Spagna celebra l’anno della Memoria Storica. A settanta anni dall’inizio della guerra civile gli spagnoli si sentono pronti a riaffrontare le ferite del passato. La stampa, ma anche televisione, radio e cinema riempiono i loro spazi affrontando il tema da molteplici punti di vista e la Biblioteca Nazionale di Madrid comincia un lavoro di riorganizzazione dei fondi con lo scopo di facilitare l’accesso, non solo agli studiosi, ma a chiunque voglia conoscere l’ingente materiale sull’argomento . L’enorme lavoro di recupero, che produce una vera e propria valanga informativa, culmina con la discussione sulla “Legge della Memoria”, entrata in vigore il 27 dicembre del 2007 e per effetto della quale si riconoscono e si ampliano i diritti delle vittime della guerra civile e della dittatura, si riaprono le fosse comuni e si procede all’eliminazione di ogni simbolo franchista dagli edifici, dalle strade o dalle piazze di tutta la Spagna, senza nessuna eccezione. (…)
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